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"lo considero scopo unitario delle scienze sociali, economia politica inclusa, la promozione della 'joie de vivre' della persona umana in carne ed ossa, quale l'ha fatta il passato nei luoghi in cui vive". In queste parole di Giacomo Becattini ritroviamo una chiave delle riflessioni contenute nel volume, dedicato al tema del distretto industriale, concetto socioeconomico formulalo originariamente da Alfred Marshall centotrent'anni fa, e riemerso, leggermente modificato. negli studi sull'economia italiana di Giacomo Becattini e Sebastiano Brusco, a partire dal 1978. Ben lontano dai miti della crescita sfrenala e del fondamentalismo liberistico, l'autore offre, in questo volume, idee sulle quali mai come oggi può essere opportuno riflettere. In un momento storico connotalo da una crisi fra le cui cause emerge una patologica finanziarizzazione dell'economia, in un quadro di globalizzazione non governata, il richiamo - lucido e insieme appassionato - di un maestro dell'economia politica alla realtà dei rapporti sociali sul territorio giunge opportuno. Ritorno al territorio: all'industria, alla manifattura, alla creatività delle piccole e medie imprese e delle loro vitali interazioni e sinergie con le comunità locali. Una modalità tipica, questa, della vocazione produttiva del nostro paese, da difendere vigorosamente; e, nel momento della ripresa, un suo possibile punto di forza: il futuro dell'Italia, insomma, ha un cuore antico.